In un post dell’aprile scorso, “La maledizione del Piccolo principe: il pubblico dominio un giorno sparirà dissolto nel diritto dei marchi registrati?”, il giurista e bibliotecario francese Lionel Maurel ricorda come alla base del diritto d’autore, fin dall’epoca della rivoluzione francese, ci sia un contratto sociale: “Gli autori si vedono riconosciuta una protezione, ma limitata nel tempo” – dal 1793 al 1866 fu limitata a dieci anni dopo la morte dell’autore – “affinché le opere possano tornare al pubblico e alimentare a loro volta il ciclo della creazione. Rendere eterno il monopolio sulle opere vuol dire rompere il patto che unisce i creatori alla società”

http://www.internazionale.it/opinione/francesca-spinelli/2015/01/31/il-piccolo-principe-nella-gabbia-del-copyright

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